25/08/09

CRESCIAMO ANCORA

Non è sempre facile, andando all'estero o semplicemente in Italia settentrionale, presentarsi come Napoletani. Troppo spesso ci precede la fama di sfaticati, di gente che ama calpestare le regole, ladruncoli ed altre etichette simili. A noi però piace, ci è sempre piaciuto, dire col petto in fuori “sono Napoletano”; perchè siamo orgogliosi della cultura e della storia che nei secoli sono fiorite all'ombra del Vesuvio. Purtroppo chi ci guarda dall'estero ha più fresche nella memoria le immagini televisive di una città inondata dalla spazzatura e dalla criminalità, piuttosto che quelle di gente che si “fà il mazzo” lavorando ogni giorno. Tocca a noi che ne siamo di volta in volta i rappresentanti, dimostrare concretamente l'orgoglio di essere Napoletani. Non basta indossare una maglietta con una scritta o gridare ai quattro venti “forza Napoli”. Bisogna riscattarsi partendo dalle piccole cose, nel comportamento di ogni giorno, nell'impegno ad osservare le regole fuori e dentro al campo, nel rispetto degli avversari.
Questo piccolo “contributo d'immagine” noi siamo riusciti a darlo. Abbiamo dimostrato, a 3500km da casa, che sappiamo tenere alto il nome della nostra città. Abbiamo fatto vedere che sappiamo essere grati e riconoscenti per le opportunità che ci sono state offerte. Abbiamo mostrato entusiasmo, ma anche capacità di soffrire quando non avevamo più energie per rincorrere gli avversari. Abbiamo fatto vedere che sappiamo divertirci quando viene il momento di divertirsi e sappiamo anche soffrire quando viene il momento di stringere i denti. Abbiamo mostrato correttezza, lealtà e spirito di squadra.
Ma cos'è questo spirito di squadra? Dove si compra? Quanto si vende al chilo?
E sopratutto vi siete mai domandati perchè lo nomino sempre?
La storia ci insegna che quando delle persone si riuniscono con un obiettivo comune, producono un'energia e una capacità di affrontare le difficoltà davvero sorprendente. Si viene a creare un' atmosfera particolare in grado di aumentare le capacità di ogni singolo che si muove in quel contesto. Purtroppo non esiste una formula infallibile per crearlo, generalmente si manifesta quando i partecipanti si sentono in sintonia e alla pari, accomunati dallo stesso obiettivo, magari contro avversari più quotati e tutti sono disposti a dare il massimo, ognuno secondo le proprie capacità. Questa energia di gruppo scaturisce sopratutto nei momenti di difficoltà, in quei momenti dove la stanchezza piega le gambe e si può soltanto contare sull'orgoglio di squadra.
Ogni squadra vincente possiede questa dote e, se torno così spesso su quest'argomento, è perchè vorrei trasmettere in tutti voi un sentimento di attenzione nei confronti del gruppo.. Generosità vuol dire donare il proprio sforzo al gruppo. Rincorrere un pallone perso non per mettere in mostra la propria forma atletica, ma per consentire al compagno di approfittare di un possibile errore dell'avversario. Sono convinto che la generosità si può insegnare: si trasmette con l'esempio. Lasciando da parte simpatie e antipatie, impareremo con il tempo che per avere il rispetto e la stima dei compagni bisogna prima rispettare, che se si vuole crescere non bisogna criticare o parlare male di un compagno (specialmente durante la partita e specialmente se ha appena sbagliato). La critica è costruttiva ,ma va fatta nel momento opportuno, altrimenti criticare produce malessere e discordia, mettendo in pericolo lo spirito di gruppo.
Il gruppo nel suo insieme nasce e cresce anche grazie ai nuovi arrivati, perciò ogni volta che c'è qualcuno di nuovo, ci dobbiamo sentire gratificati, dimostrando il piacere che tante persone vogliano crescere con noi. Ogni persona nuova non va vista come una minaccia, ma come un patrimonio per la squadra.
Per questo è importante capire che il gruppo non è semplicemente la somma delle capacità dei singoli, ma è l'unico strumento che ci permette di arrivare dove il singolo non può arrivare.



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3 commenti:

  1. Post magnifico! L'ennesimo capolavoro del mister Trani ;)

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  2. Mi ricordavo che era una parata incredibile,ma non fino a questo punto.

    Se come dice qualcuno "La storia ci insegna che quando delle persone si riuniscono con un obiettivo comune, producono un'energia e una capacità di affrontare le difficoltà davvero sorprendente" , si può dire che quel giorno questa energia si è immagazzinata tutti nei guanti di Batman Peppe.
    E poi nei piedi di Gianni,ma questa è un'altra storia...

    Avanti così.

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  3. Belle parole Fabio!L'energia ke avevo,era anke il risultato di quella ke vedevo nel mister e nei miei compagni di squadra ke non si risparmiavano mai! Batman Peppe

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